10 strategie di marketing per i piccoli negozi

Piccoli negozi Vs Centri Commerciali: 10 punti chiave per competere contro Golia

Sei hai un piccolo negozio in città e ti senti oppresso dalla competizione impari contro i centri commerciali, ecco alcune strategie per contrastare la concorrenza.I punti riportati di seguito derivano dall’esperienza di professionisti di marketing e di negozianti, che hanno discusso del tema nel gruppo Linkedln “Risposte di Marketing” (Trovi la discussione originale qui).

marketing bergamo prodottiI prodotti: Il piccolo negozio dove offrire anche prodotti esclusivi/diversi da quelli dei centri commerciali (per sopravvivere alla competizione dei centri commerciali. Attenzione però alla scelta: non devono essere prodotti sconosciuti di supernicchia, ma varianti interessanti della versione “di massa” (es. Giacche/piumino con piumaggio ecologico al posto dei piumini d’oca tradizionali).

marketing bergamo clienti

 

I clienti: il piccolo negozio deve scegliere la nicchia di clienti ai quali rivolgere i propri prodotti, cercando di capire il contesto nel quale è inserito e quali sono le attrattive della zona per creare sinergie ed essere maggiormente visibili.

 

marketing bergamo competenzeLe competenze specifiche: oggi i piccoli negozi hanno bisogno di competenze sempre più specifiche di marketing, di comunicazione, di strategie web e di social media, rendendo la loro presenza sempre più evidente sul territorio. Questo è un aspetto dolente, poiché spesso è impossibile pagare qualcuno per farlo. Ecco che l’autoformazione aiuta (Dai un occhio qui per le tue strategie social e web http://www.ninjamarketing.it/ e qui per le tue strategie di marketing in generale: http://www.augure.com/it/blog/10-bloggers-del-marketing-e-dei-social-media-da-seguire-20140612 )

 sitoweb marketing bergamoUn sito: Creare un sito web (per alcuni prodotti anche un piccolo e-commerce) che mostri i prodotti del negozio, la vita del negozio, le offerte e che diventi una piatatforma per fare customer care (FAQ, Newsletter, Chat, ecc.). Qui puoi realizzare il tuo sito web gratis: http://it.wix.com/

 

socialmedia marketing bergamoI Social Networks e Media locali: Il negozio dei piccoli commercianti deve avere una buona presenza sui Social Network e sui Media locali per acquisire un certa visibilità e riuscire così a fare fronte alla concorrenza. Facebook ti permette di localizzare la tua comunicazione on-line nella tua città, creando offerte ad hoc con pochi click e spendendo pochi € di Facebook Advertising. Qui puoi trovare una breve guida introduttiva all’uso professionale dei social media: link guida social media.

servizio marketing bergamoIl servizio: I piccoli commercianti non devo competere sul prezzo del prodotto, ma sul servizio (performance) che offrono al cliente, diventando consulenti sul prodotto, sui suoi usi e sulle alternative.

 

relazione con cliente marketing bergamoLa relazione con il cliente: Il piccolo negozio offre qualcosa che i centri commerciali non sono in grado di offrire e cioé un buon rapporto relazionale. A tutti fa piacere essere riconosciuti quando si entra in un negozio, non sentendosi una persona qualunque.

 

orari apertura marketing bergamoL’apertura: I centri commerciali, a differenza dei piccoli negozi hanno a loro vantaggio una grande forza economica e una maggiore apertura che permette loro di attivare delle strategie molto proficue. Il piccolo negozio deve fare squadra con i colleghi della zona per ottenere aperture straordinarie o flessibilità d’orario.

 

zona marketing bergamoLa zona: Se il negozio si trova in vie poco trafficate, avrà ovviamente più difficoltà ad avere una grande quantità di clienti, ma non disperare. Molti esperti sostengono che seppur sia importante la zona in cui si trova un negozio, sia ancor più importanze concentrarsi prima sul portafoglio prodotti, conoscenza della clientela di quei prodotti e fidelizzazione della clientela. In questo modo, progressivamente, la clientela verrà nel tuo negozio perché lì trova qualcosa di diverso, consigli utili e rapporto umano.

 

punti forza centri commerciali marketing bergamoI punti di forza dei centri commerciali: Il piccolo negozio, deve sfruttare i punti di forza dei centri commerciali e copiarli, creando gruppi d’acquisto sulle utenze e sui risparmi (dando ai tesserati degli sconti). Il piccolo negozio può competere con i centri commerciali creando inoltre delle collaborazioni con altri negozi e partecipando alle attività organizzate dalle asseciazioni di categoria.

 Vuoi aggiungere altre strategie? Vuoi approfondire un tema? Commenta qui sotto o nel gruppo Linkedin.

(fonte icone: qui)

Il paradosso del non-marketing

Ovvero, esempi di non-marketing a Bergamo

Questo non è un post polemico. Questo non è uno sfogo. Questo non è marketing.

E’ una condivisione di un pensiero nell’etere del marketing, in cerca di confronto con altri navigatori.

Ma cominciamo il racconto: non so se vi è mai successo, in un momento di relax, di passare accanto ad un oggetto, una persona, una scritta, un cartello, insomma uno stimolo che vi riporta istantaneamente nella vostra forma mentis lavorativa.

A me succede, ed è accaduto anche oggi, lungo una pista ciclabile nel parco dei colli di Bergamo.

Tra un puff e un pant dovuti alla corsa mattutina, questo cartello ha colto la mia attenzione:

cartello non marketing bergamo

“Che c’è di male?” … penseranno i più … un cartello brandizzato per proteggere le colture di una ridente azienda agricola bergamasca!

Beh, dico io, a parte il dubbio su cosa possa mai essere coltivato a dicembre sui colli bergamaschi, in questo cartello ho visto l’emblema di quello che ritengo essere un’abitudine diffusa nelle aziende orobiche: il non marketing.

Secondo voi cosa è meglio mettere in un luogo di passaggio di possibili clienti? Un bel divieto d’accesso brandizzato, oppure un amichevole invito a procedere oltre per scoprire un mondo naturale nascosto ai più? Io dubbi non ne avrei..

E ne ho le prove!

Immaginate ora di trovarvi in un fiordo islandese, nel mezzo del nulla, dopo qualche ora di viaggio. Un po’ così:

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Reso l’idea? Molto più deserto dei Colli Bergamaschi insomma…

Dicevo, in questa situazione cosa fareste? Mettereste un bel divieto d’accesso per allontanare gli avventori che passano nelle prossimità della vostra azienda agricola? Sì?

Ecco, in quel momento ho vissuto l’essenza del marketing (che è il contrario del non marketing, per chi non lo avesse inteso :-)). Un distributore automatico locale di prodotti agricoli, self service e automatizzato al 100%:

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La macchina self da lontano…

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… e la tecnologia da vicino!

… succo di mirtilli fresco di giornata. jogurt fresco, bacche, infusi, bio e km zero, completo di cassa automatica (l’unica pecca, no credit cards…).

Conclusione

In conclusione il suggerimento del post è molto pratico: facilitare il più possibile i clienti nell’accedere ai nostri prodotti, al nostro mondo, facendoli sognare.

Non serve tecnologia, non serve “uscire dalla crisi che ci attanaglia dal 2008”.

Serve solo una naturale predisposizione all’ospitalità (qui l’etimologia della parola, che fa sempre bene).

Visibilità sulla rete indiretta, l’esempio Pastiglie Leone

Trade Marketing: a Bergamo un esempio di visibilità sulla rete di vendita indiretta

Per molte PMI è molto difficile (se non impossibile) avere una rete di punti vendita diretti per distribuire i propri prodotti: ecco che allora nasce la necessità di sfruttare canali già esistenti, inserirvisi e fare il cosiddetto trade marketing, ovvero il marketing nei confronti del canale intermedio, quello che commercializzerà i nostri prodotti.

La scelta del tipo di canale, la sua lunghezza e il calcolo del costo di canale sono i punti chiave per valutare se il canale indiretto (in alternativa a quello diretto) sia comunque sostenibile in termini di rapporto costi/volumi distribuiti.  Una volta definito ciò rimane comunque un problema pratico di marketing: in un canale indiretto il commerciante (a partire dal negozio indipendente, fino alla catena strutturata) deve introdurre più di una marca per poter essere interessante verso il mercato finale. Se si tratta di dover essere visibili nel mercato B2C, verso le “persone”, ecco che la questione diventa ancora più complessa.

Nelle tabaccherie, nelle enoteche, nei bar, nei piccoli supermercati che potrebbero distribuire nuovi prodotti c’è ormai sempre una concorrenza agguerrita associata alla ritrosia dell’imprenditore/distributore verso l’introduzione di nuovi articoli.

Uno degli esempi più eclatanti è il negozio di caramelle: alimenti inutili per l’auto-gratificazione di grandi e piccini.

Dando per scontata l’importanza della giusta posizione del negozio, rimane come leva competitiva la composizione dei prodotti: le solite caramelle, divise in urne a libero servizio, e associate ad una vetrina giocosa che non comunica. Tuttavia un ottimo canale per un brand di caramelle, giusto? Sulla carta sì, ma l’obiezione principale che incontrereste parlando con il negoziante è che lui “vendendo caramelle gommose un-branded ha un forte margine, non riscontrabile con le vostre caramelle a marchio“.

Questa situazione mi è capitata molte, molte volte: l’impresa ha un buon prodotto, con un bel potenziale, ma la rete indiretta non è ricettiva, tanto da far desistere l’impresa o da far perdere fette consistenti di mercato.

Ebbene, passeggiando per Città Alta a Bergamo ho avuto la riprova che se un brand supporta la distribuzione nella sua missione di vendita, il canale indiretto diviene un alleato insostituibile. L’impresa deve aiutare il canale indiretto a comunicare, a diversificarsi, a vendere.

Ecco le foto dell’esempio: una vetrina di un negozio di caramelle resa unica grazie ad un brand, le Pastiglie Leone.

Trade Marketing Bergamo Pastiglie Leone

E’ evidente come la “composizione” sua stata suggerita e pensata dal brand, che ha formato il negozio fornendo materiali per la comunicazione della vetrina:

Trade Marketing Bergamo Pastiglie Leone

Fino ad arrivare alla personalizzazione di prodotto rispetto alla città di distribuzione; ecco le Pastiglie Leone con la sky line di Bergamo per favorire l’acquisto da parte dei turisti (proposte con un certo sovrapprezzo, giustificato dalla special edition):

Pastiglie Leone packaging Bergamo

La vetrina del negozio risulta valorizzata dal brand distribuito, che collabora anche alla progettazione di prodotti che facilitano l’acquisto ad impulso, oltre a dare motivazioni di acquisto descrivendo la storicità del prodotto grazie alla lavagnetta. Insomma, ben fatto, e soprattutto in in mondo di prodotti un-branded. L’operazione valorizza il negozio, ma soprattutto il prodotto!

Conclusione

In conclusione dall’esempio sopra riportato si evince come una strategia di valorizzazione del canale indiretto, oltre che di vero e proprio supporto, permetta di essere maggiormente visibili e distribuiti anche in mercati iper-competitivi. Ecco una pastiglia di marketing rinfrescante!